In libreria il romanzo “Il padrone di casa” di Alberto Samonà
Lo studio di sé è il filo conduttore de Il padrone di casa, romanzo epistolare del giornalista Alberto Samonà in libreria per le edizioni Robin di Roma.
La narrazione del libro si svolge secondo una scansione temporale di dodici mesi, contrassegnati, ciascuno, da una lettera che il protagonista del libro, un uomo sui quarant’anni, scrive ad un’amica lontana.
L’uomo cerca risposte e pone le proprie domande alla donna, ma la destinataria delle lettere resta in silenzio, mentre un ritmo circolare, evidenziato dalla mancanza di una risposta, contrassegna lo scorrere del tempo.
Il protagonista è “dipinto” dall’autore come un ricercatore addentro agli studi esoterici con un passato di militante di destra, che, però, ad un certo punto, complice una causa esteriore, si rende conto di come abbia beatamente trascorso tutta la propria vita nel sonno, nell’appagamento dei propri ego, ingigantiti anche dagli stessi studi da lui stesso svolti, nonostante lo scopo di questi fosse, in origine ben diverso e cioè, un fine di “liberazione”. Da qui, una “presa in carico” della propria situazione e il tentativo di uscirne, documentato dalle dodici lettere che il protagonista scrive all’amica, apparentemente semplici resoconti di vita ordinaria, in realtà tappe di un simbolico intimo viaggio in se stesso, o comunque, attività preparatorie al compimento del viaggio.
La donna resta muta per tutto il libro, fino a quando, forse, si può incominciare a sentire la voce del “padrone di casa”, il solo in grado di mettere ordine fra le mille altre voci che convivono nell’autore delle lettere.
Non mancano riferimenti a Evola e Guenòn e pagine interamente ispirate al pensiero tradizionale. Evidente anche l’influenza dell’insegnamento di Gurdjieff, nonostante l’autore, per rispetto e discrezione, non citi mai la fonte: un modo elegante che scongiura il rischio di appesantire la lettura.
Alla lettura lineare che lo fa somigliare ad un ordinario libro di narrativa, però, se ne aggiunge una meno evidente, “esoterica”, perché nelle pagine del romanzo è come se vi fossero molteplici segnali di un universo nascosto, che non appare immediatamente, ma che si disvela solo a chi sa guardare oltre, secondo il metodo tradizionale della conoscenza sintetica e analogica.
Alberto Samonà, Il padrone di casa, Edizioni Robin (Roma), pagg. 156, prezzo 12 euro.
Lo studio di sé è il filo conduttore de Il padrone di casa, romanzo epistolare del giornalista Alberto Samonà in libreria per le edizioni Robin di Roma.
La narrazione del libro si svolge secondo una scansione temporale di dodici mesi, contrassegnati, ciascuno, da una lettera che il protagonista del libro, un uomo sui quarant’anni, scrive ad un’amica lontana.
L’uomo cerca risposte e pone le proprie domande alla donna, ma la destinataria delle lettere resta in silenzio, mentre un ritmo circolare, evidenziato dalla mancanza di una risposta, contrassegna lo scorrere del tempo.
Il protagonista è “dipinto” dall’autore come un ricercatore addentro agli studi esoterici con un passato di militante di destra, che, però, ad un certo punto, complice una causa esteriore, si rende conto di come abbia beatamente trascorso tutta la propria vita nel sonno, nell’appagamento dei propri ego, ingigantiti anche dagli stessi studi da lui stesso svolti, nonostante lo scopo di questi fosse, in origine ben diverso e cioè, un fine di “liberazione”. Da qui, una “presa in carico” della propria situazione e il tentativo di uscirne, documentato dalle dodici lettere che il protagonista scrive all’amica, apparentemente semplici resoconti di vita ordinaria, in realtà tappe di un simbolico intimo viaggio in se stesso, o comunque, attività preparatorie al compimento del viaggio.
La donna resta muta per tutto il libro, fino a quando, forse, si può incominciare a sentire la voce del “padrone di casa”, il solo in grado di mettere ordine fra le mille altre voci che convivono nell’autore delle lettere.
Non mancano riferimenti a Evola e Guenòn e pagine interamente ispirate al pensiero tradizionale. Evidente anche l’influenza dell’insegnamento di Gurdjieff, nonostante l’autore, per rispetto e discrezione, non citi mai la fonte: un modo elegante che scongiura il rischio di appesantire la lettura.
Alla lettura lineare che lo fa somigliare ad un ordinario libro di narrativa, però, se ne aggiunge una meno evidente, “esoterica”, perché nelle pagine del romanzo è come se vi fossero molteplici segnali di un universo nascosto, che non appare immediatamente, ma che si disvela solo a chi sa guardare oltre, secondo il metodo tradizionale della conoscenza sintetica e analogica.
Alberto Samonà, Il padrone di casa, Edizioni Robin (Roma), pagg. 156, prezzo 12 euro.
Alberto Samonà, autore e giornalista siciliano, ha scritto diversi libri a contenuto simbolico, fra cui Le colonne dell'eterno presente (ila-palma 2001), La Tradizione del Sé (Atanòr, 2003), Riti pasquali (AA.VV. Ac-Mirror 2005), Tarocchi (AA. VV. Ac-Mirror, 2005). Dal suo racconto intitolato La bambina all’Alloro, il cantastorie iracheno Yousif Latif Jaralla ha tratto lo spettacolo teatrale Le orme delle nuvole. È componente della giuria nazionale del concorso letterario “Subway letteratura”.
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