- PARTIGIANI SPESSO FUGGIVANO DOPO ATTENTATI (AGI) - "I partigiani non erano amati da tutti, anche perche’ spesso, dopo aver fatto le loro azioni contro i nazisti, scappavano e lasciavano che i tedeschi compissero le loro rappresaglie contro i civili. Questa e’ Storia e non e’ certo una mia invenzione". Uno Spike Lee insolitamente sulla difensiva ha presentato a Roma alla stampa il suo ultimo film, "Miracolo a Sant’Anna", in sala dal 3 ottobre in 250 copie, interpretato da Laz Alonso, Derek Luke, Michael Ealy, Omar Benson Miller e da un cast italiano di grande qualita’: Pierfrancesco Favino, Valentina Cervi, Omero Antonutti, Sergio Albelli, Lydia Biondi, Luigi Lo Cascio e lo splendido piccolo esordiente Matteo Sciabordi. La storia, tratta dal romanzo di James McBride (anche sceneggiatore, in collaborazione con Francesco Bruni), segue le vicende di un gruppo di soldati americani durante la Seconda guerra mondiale appartenenti alla 92.ma Divisione "Buffalo", costituita solo da militari di colore, che si "perde" sui monti della Toscana, infestate dai tedeschi, pochi giorni dopo la strage di Sant’Anna di Stazzema, quando i nazisti massacrarono 560 civili per rappresaglia. Quattro militari si trovano a contatto con gli abitanti di un paesino sulle montagne toscane e con un gruppo di partigiani, gli autori della strage che porto’ alla reazione tedesca a Sant’Anna. Tra loro anche un traditore, una figura molto moderna, con un enorme conflitto interiore. Questo personaggio, interpretato da Sergio Albelli, ha urtato numerose coscienze ed e’ alla base, insieme alla figura del capo dei partigiani (Pierfrancesco Favino), delle numerose polemiche tra le associazioni di partigiani che si ritengono in qualche modo offese.
"Se il mio film apre delle discussioni - ha spiegato Spike Lee - e’ un fatto molto positivo. Non mi sono inventato io, ne’ tanto meno McBride, che i partigiani in Italia e in Francia non erano amati da tutta la popolazione. E neppure il fatto che questi scappassero quasi sempre dopo gli attentati contro i nazisti. Al di la’ delle discussioni comunque - ha detto ancora il regista americano - c’e’ un fatto indiscutibile: il 12 agosto 1944 la XVI divisione delle SS ha massacrato a Sant’Anna di Stazzema 560 civili inermi".Se la polemica su come il film racconti le figure dei partigiani infastidisce Spike Lee, di diverso avviso e’ Pierfrancesco Favino, che interpreta il partigiano Peppi Grotta autore della strage di nazisti che porto’ alla rappresaglia di Sant’Anna. "Se avessi 80-90 anni e avessi combattuto per la liberta’ del mio Paese, rischiando la vita e vedendo molti compagni morire - ha detto l’attore romano piu’ popolare del momento negli Usa (oltre a Spike Lee ha lavorato ne "Le cronache di Narnia" e ora e’ sul set di Ron Haward in "Angeli e Demoni") - probabilmente anch’io sarei arrabbiato. L’immagine che viene data dei partigiani, certamente, non e’ quella che mi porto dietro da sempre. C’e’ il bene e il male in tutto. Tutto si puo’ dire di me - ha detto ancora - ma non che sia un uomo vicino alla destra. Eppure ritengo che in Italia una parte della popolazione giudica intoccabile questo argomento. Per me, invece, la Storia dev’essere affrontata in termini laici e ho intenzione di raccontare a mia figlia questo periodo cercando di comunicarle i dubbi e le incertezze piuttosto che delle verita’ assolute, quelle con cui siamo cresciuti e che oggi vengono affrontate e discusse. Il bello e’ che nessun regista italiano ha avuto il coraggio di fare un film su Sant’Anna e se ne parla oggi solo perche’ esce il film di Spike Lee". "Miracolo a Sant’Anna" arriva in Italia dopo l’anteprima americana e gli attacchi, a volte impietosi, di parte della stampa Usa e di alcune trasmissioni tv (un comico in un popolare programma ha detto che e’ meglio bere latte cinese (contaminato, ndr) che vedere il film di Spike Lee). "Io sono un artista e non posso piacere a tutti. Mi criticano? E allora che devo fare, buttarmi giu’ dall’Empire State Building? Io faccio film da 23 anni - ha tagliato corto il regista - e di sicuro continuero’ a farli anche se a qualcuno non piacciono i miei film". "Miracolo a Sant’Anna" non e’ un film storico e lo stesso McBride ha spiegato che "ci sono molte versioni su cosa sia accaduto a Sant’Anna di Stazzema, ma io volevo scrivere solo un romanzo" che racconti un importante episodio che fa parte del processo di integrazione della popolazione afroamericana negli Usa che nel 1944 era considerata e trattata dai bianchi come appartenente a una razza subumana.
Una scena del film Miracolo a Sant'Anna"Spike ha voluto dare voce a personaggi di pelle nera - ha spiegato bene Omero Antonutti, che interpreta il ruolo di un capofamiglia intimamente fascista che non si rende conto di cosa accada -. A soldati di colore che avevano orgoglio di dimostrare nella loro patria di non essere cittadini di serie B". Domani il regista e il cast saranno a Firenze a presentare il film in un’anteprima organizzata dalla Toscana Film Commission. Si prevede l’intervento delle associazioni partigiane e, forse, nuove polemiche.
"Se il mio film apre delle discussioni - ha spiegato Spike Lee - e’ un fatto molto positivo. Non mi sono inventato io, ne’ tanto meno McBride, che i partigiani in Italia e in Francia non erano amati da tutta la popolazione. E neppure il fatto che questi scappassero quasi sempre dopo gli attentati contro i nazisti. Al di la’ delle discussioni comunque - ha detto ancora il regista americano - c’e’ un fatto indiscutibile: il 12 agosto 1944 la XVI divisione delle SS ha massacrato a Sant’Anna di Stazzema 560 civili inermi".Se la polemica su come il film racconti le figure dei partigiani infastidisce Spike Lee, di diverso avviso e’ Pierfrancesco Favino, che interpreta il partigiano Peppi Grotta autore della strage di nazisti che porto’ alla rappresaglia di Sant’Anna. "Se avessi 80-90 anni e avessi combattuto per la liberta’ del mio Paese, rischiando la vita e vedendo molti compagni morire - ha detto l’attore romano piu’ popolare del momento negli Usa (oltre a Spike Lee ha lavorato ne "Le cronache di Narnia" e ora e’ sul set di Ron Haward in "Angeli e Demoni") - probabilmente anch’io sarei arrabbiato. L’immagine che viene data dei partigiani, certamente, non e’ quella che mi porto dietro da sempre. C’e’ il bene e il male in tutto. Tutto si puo’ dire di me - ha detto ancora - ma non che sia un uomo vicino alla destra. Eppure ritengo che in Italia una parte della popolazione giudica intoccabile questo argomento. Per me, invece, la Storia dev’essere affrontata in termini laici e ho intenzione di raccontare a mia figlia questo periodo cercando di comunicarle i dubbi e le incertezze piuttosto che delle verita’ assolute, quelle con cui siamo cresciuti e che oggi vengono affrontate e discusse. Il bello e’ che nessun regista italiano ha avuto il coraggio di fare un film su Sant’Anna e se ne parla oggi solo perche’ esce il film di Spike Lee". "Miracolo a Sant’Anna" arriva in Italia dopo l’anteprima americana e gli attacchi, a volte impietosi, di parte della stampa Usa e di alcune trasmissioni tv (un comico in un popolare programma ha detto che e’ meglio bere latte cinese (contaminato, ndr) che vedere il film di Spike Lee). "Io sono un artista e non posso piacere a tutti. Mi criticano? E allora che devo fare, buttarmi giu’ dall’Empire State Building? Io faccio film da 23 anni - ha tagliato corto il regista - e di sicuro continuero’ a farli anche se a qualcuno non piacciono i miei film". "Miracolo a Sant’Anna" non e’ un film storico e lo stesso McBride ha spiegato che "ci sono molte versioni su cosa sia accaduto a Sant’Anna di Stazzema, ma io volevo scrivere solo un romanzo" che racconti un importante episodio che fa parte del processo di integrazione della popolazione afroamericana negli Usa che nel 1944 era considerata e trattata dai bianchi come appartenente a una razza subumana.
Una scena del film Miracolo a Sant'Anna"Spike ha voluto dare voce a personaggi di pelle nera - ha spiegato bene Omero Antonutti, che interpreta il ruolo di un capofamiglia intimamente fascista che non si rende conto di cosa accada -. A soldati di colore che avevano orgoglio di dimostrare nella loro patria di non essere cittadini di serie B". Domani il regista e il cast saranno a Firenze a presentare il film in un’anteprima organizzata dalla Toscana Film Commission. Si prevede l’intervento delle associazioni partigiane e, forse, nuove polemiche.
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